FEMMINICIDIO

giovedì 7 aprile 2011

Femmicidi in Emilia Romagna

04/04/2011

Comunicato stampa

Altri due femmicidi in Emilia-Romagna
Un fenomeno che si conferma in aumento

Dopo l’uccisione, lo scorso 6 febbraio 2011, a Bologna della trentaduenne Ilham Azounid e del suo bambino di due anni per mano del marito, altri due casi di femicidio in Emilia-Romagna ripropongono il drammatico fenomeno della violenza di genere.

Martedì 22 marzo 2011, a Carpi, Giuseppa Caruso di 45 anni, è stata uccisa a coltellate dal marito con cui era sposata da dieci anni, mentre la figlia di 9 anni dormiva nella stanza accanto.

Il 2 aprile 2011 Camilla Auciello, una donna di 35 anni, è stata uccisa a martellate e con colpi di forbici dal convivente a Baricella, un Comune del Bolognese. Il compagno, Claudio Bertazzoli, un appuntato dei carabinieri di 45 anni, ha confessato l’omicidio poche ore dopo. La figlia di due anni era in casa durante l’omicidio. Alle origini del gesto probabilmente la crisi della coppia, motivo sempre più spesso addotto dagli assassini quando confessano questi efferati delitti.

Nel giro di poche settimane solo nella nostra regione sono stati consumati ben tre omidici di donne ed anche di un bambino di due anni, ucciso insieme alla madre. Questo dato conferma le nostre indagini: secondo la nostra ultima ricerca sul femicidio in Italia, nel 2010 le donne uccise per mano di un uomo a loro vicino sono state ben 127: il 10% delle vittime viveva in Emilia-Romagna.

I dati della ricerca sono assolutamente sottostimati, in quanto la nostra ricerca non è sostenuta che dal lavoro volontario sulla stampa nazionale, ma quello che segnalano è che tale fenomeno è in costante aumento.

Chiediamo con forza alle istituzioni che questo massacro venga fermato, attraverso forme di prevenzione e di adeguata protezione alle vittime di violenza di genere, in particolare a quelle ad alto rischio di omicidio. Nel caso di Camilla, deve essere stato particolarmente difficile chiedere aiuto dato che il marito è un rappresentante delle Forze dell’ordine.

Da anni ci battiamo sulla divulgazione del fenomeno del femicidio: condurre campagne di educazione al rispetto delle differenze e sulla prevenzione della violenza è assolutamente urgente e necessario nel nostro paese, dove si sconta un ritardo di politiche di genere enorme rispetto ad altri stati dell’Unione Europea.

Casa delle donne per non subire violenza
Via Dell'Oro n. 3 - 40124 Bologna
Tel 051-333173 Fax 051-3399498
info.casadonne@women.it



Il corpo del reato. Convegno

Convegno di studi: Il Corpo del Reato
in memoria di Grazia Gioviale




(Comunicato stampa del Comune di Potenza)
Si svolgerà sabato prossimo 9 aprile con inizio alle ore 9.00 presso il Teatro Stabile di Potenza il convegno di studi: Il corpo del Reato, promosso dall’Amministrazione Comunale del capoluogo.

L’iniziativa intende riprendere e sviluppare la riflessione sul tema della violenza sulle donne avviata con il convegno Mia Per Sempre tenutosi a Potenza nell’Ottobre del 2009. Gli atti del convegno, in fase di pubblicazione e curati dalla responsabile scientifica, la dott.ssa Graziella Salvatore, offrono, da prospettive disciplinari diverse, chiavi di lettura di un fenomeno drammatico – quello del femminicidio – che sta richiamando l’attenzione degli studiosi e delle istituzioni.

In quell’occasione l’Amministrazione comunale di Potenza accolse la sollecitazione, a sollevare interrogativi scomodi sulla cultura e sui modelli – simbolici e linguistici – dominanti, partendo da un doloroso fatto di cronaca: l’uccisione per mano di un uomo di Grazia Gioviale, studentessa di soli 18 anni di Potenza.

Bucchi vignettista di Repubblica dal 1976, uno dei più intelligenti disegnatori satirici italiani, ha generosamente partecipato all’inaugurazione della manifestazione, firmando tutte le vignette acquistate. Si tratta di un’iniziativa unica a livello nazionale che dimostra come le istituzioni possono rispondere con intelligenza ai problemi posti dalle difficoltà di bilancio.

“Il Corpo del Reato, questo il tema del convegno di sabato prossimo, -dice il Sindaco Vito Santarsiero- sposta il focus della riflessione su una dimensione d’analisi che, da tempo oggetto di studi multidisciplinari, trova nel contesto odierno una straordinaria occasione di approfondimento e aggiornamento delle categorie analitiche.

Il corpo del reato è la donna. Mai come oggi, il corpo viene celebrato, contemplato, glorificato, lavorato, ornamentato e, apparentemente, liberato da tutti quei tabù morali che impedivano, fino a qualche decennio fa, di disporne per sé.

La televisione, i giornali di gossip mostrano una moltitudine di ragazze e ragazzi di grande bellezza momentanea e intercambiabile: è come se il mondo fosse popolato solo dalla giovinezza e dalla bellezza, mentre chi guarda ne è escluso, costretto in una foresta dimenticata e aliena, ancorata alla bruttezza e alla malattia, all' invecchiamento e alla morte.”

Abbiamo bisogno di una svolta culturale per superare un modello di società che troppo spesso tollera e giustifica una condizione subalterna delle donne.

Accanto alla nostra azione amministrativa, classica, ordinaria, quella che più facilmente si percepisce, quella che ci porta a realizzare infrastrutture, ci porta a realizzare le piazze, le strade, a sviluppare la nostra azione quotidiana, - aggiunge Santarsiero- c’è un pezzo di azione amministrativa determinante per far crescere la comunità, quella di sensibilizzare le coscienze rispetto ai grandi drammi del mondo moderno, responsabilizzare le coscienze rispetto a temi come quello della discriminazione di genere. Un tema che va affrontato apertamente, parlandone in maniera forte, chiara e significativa, ma soprattutto coinvolgendo le scuole della città attraverso presidi e docenti che siamo certi non faranno mancare la presenza loro e degli studenti.”

(Loredana Costanza)